Con i nostri occhi a Torino: la Piccola Casa della Divina Provvidenza

Sabato 24 Novembre: sveglia all’alba per la nostra gita a Torino! Siamo in 50 a salire sul pullman alle 6.30 del mattino, altre due famiglie ci raggiungeranno in macchina.

Il pullman procede spedito e tra le nuvole basse inizia a fare capolino il sole: la giornata inizia al meglio!

Verso le 10 l’arrivo Torino, la città è un po’ caotica: è giorno di mercato e c’è fermento! Poi improvvisamente ci troviamo all’ingresso della Piccola Casa della Divina Provvidenza. Improvvisamente il caos scompare e ci troviamo in un luogo di pace. Le prime parole che vediamo scolpite all’ingresso sono: “Caritas Christi urget nos” ovvero “La carità di Cristo ci spro­na”.

Veniamo accolti dal sorriso di Roberta e Suor Lucia che ci offrono un’abbondante colazione che ci riscalda e ci aiuta a risvegliarci. Siamo pronti per scoprire la realtà Cottolenghina.

Mentre Suor Raffaella e Roberta intrattengono i piccoli spiegando loro la storia del Cottolengo, Suor Lucia accompagna genitori e insegnanti in una sala dove attraverso un filmato viene presentata la figura del Santo e l’attività della Piccola Casa. Vivere al Cottolengo significa mettere al centro la persona fragile, il bisognoso, colui che ha bisogno di cura. Il video ci permette di conoscere, seppur indirettamente, alcuni ospiti della struttura, in particolare Vito (focomelico, il più conosciuto tra gli ospiti della piccola casa, che purtroppo ci ha lasciato in questi giorni). Vito era educatore, sapeva dipingere, lavorare al computer e amava giocare a calcetto. Il video scorre veloce, lo guardiamo con attenzione. Fa riflettere, qualcuno ha gli occhi lucidi. Si capisce che ognuno degli ospiti qui ha un valore immenso: è una concezione dell’uomo molto grande, quella che sta alla base dell’opera del Cottolengo.

Poi tutti insieme, bimbi e genitori, partiamo per un percorso a tappe (per i piccoli, una sorta di “caccia al tesoro”). Per ogni tappa un adesivo da incollare su una mappa appositamente creata per i più piccoli. Per prima cosa visitiamo la Chiesa e la Cappella del Santo Cottolengo, poi attraverso un percorso tra grandi viali alberati arriviamo al mo­nastero di clausura, alla mensa (che offre ben 3000 pasti al giorno), e alle case per disabili e anziani (le così dette famiglie).

Dopo esserci rifocillati alla mensa, siamo pronti per visitare la città di Torino insieme a Roberta che ci farà da guida, Suor Lucia e Suor Maria. Passeggiando per le vie del centro arriviamo in Piazza Castello.

Da qui entriamo nella Sala Mostre del Palazzo della Regione Piemonte per visitare la mostra“Con i miei occhi. Opere che raccontano diversamente la vita”. La mostra invita il visitatore ad immergersi in un mondo che fa della solidarietà la propria colonna portante. Le opere esposte provengono da tutt’Italia. I protagonisti sono persone con una disabilità intellettiva o motoria, anziani, bambini della scuola materna, ragazzi della scuola dell’obbligo, ospiti di sedi della Piccola Casa della Divina Provvidenza di tutta la penisola che hanno rappresentato il proprio “sguardo sulla vita” con pitture, disegni, sculture, filmati, fotografie e poesie. La mostra è un’occasione di “vedere il mondo” attraverso queste prospettive, la diversità diventa ricchezza ed espressione di sentimenti speciali.

Ed eccoci tutti insieme davanti al cartellone con cui abbiamo partecipato. Il ringraziamento a Dio, con il tipicamente cottolenghino “Deo gratias”, è rappresentato in questo artistico “Cantico delle Creature” di francescana memoria.

Infine una bella passeggiata in centro città, ammirando alcuni palazzi storici illuminati dal sole del primo pomeriggio e il ritorno nella struttura per riprendere il pullman per Pescantina.

Il viaggio di ritorno trascorre ripensando alle tante emozioni appena vissute. C’è un po’ di stanchezza per il lungo viaggio ma tanta gioia nel cuore.